venerdì 3 luglio 2015

ALEMANNO E LE INTERCETTAZIONI: DAI LAMPADA A MAFIA CAPITALE

L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemmano, è riuscito negli ultimi anni a passare da teste sul processo di 'ndrangheta ai Valle-Lampada, di cui parliamo ampiamente in Pizza, sangue e videopoker, (http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/02/news/_ndrangheta_alemanno_a_milano_teste_a_processo_su_clan_valle-lampada-43686079/), a indagato per associazione mafiosa insieme ai boss di Mafia Capitale, Massimo Carminati (il "Nero") e Salvatore Buzzi (il "Rosso").
Recentemente il Procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, ha sottolineato come: "con la giunta guidata dall'allora sindaco Gianni Alemanno si registra l'esplosione del fatturato delle cooperative che ruotavano attorno alla figura di Salvatore Buzzi" (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-07-01/mafia-capitale-pignatone-giunta-alemanno-boom-cooperative-buzzi--152627.shtml?uuid=AC19M2J&refresh_ce=1). A creare, quantomeno, imbarazzo all'ex sindaco della Capitale sono le intercettazioni (oltre al resto delle indagini, naturalmente).
Come riportiamo nel nostro libro, Giulio Lampada si felicitava dell'incontro al Cafè de Paris di Roma:



Tuttavia l'ex sindaco Alemanno (che non è stato indagato per i fatti narrati nel nostro libro), ha avuto almeno un altro (troppo) scomodo rapporto con la famiglia Lampada: "Ma il punto davvero dolente per il sindaco viene dal rapporto con Giulio Lampada, che sempre nella stessa aula milanese lo ha smentito sui loro rapporti interrotti dopo un fugace contatto: «Ma come, se siamo stati pure compari insieme? Cioè, per meglio dire, mia moglie è stata madrina ad una cresima dove Alemanno era padrino...»" (http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2490000/2489232.xml?key=R.M.&first=91&orderby=1&f=fir&dbt=arc).
Rapporti scomodi che ritroviamo, anche se con altri personaggi, nelle carte d'inchiesta riguardanti la "bufera romana". Scrivono i giornalisti Lirio Abbate e Marco Lillo nel loro I re di Roma (Chiarelettere - pp. 263 - 14,90 euro): "Buzzi avrebbe pagato cene elettorali ad Alemanno (...) A questo finanziamento vanno aggiunte altre forme di denaro che il Rosso ha versato ufficialmente alla Fondazione Nuova Italia, della quale sono segretario generale e presidente Franco Panzironi e Gianni Alemanno. " (pp. 42-43). Dopo la vittoria di Ignazio Marino a Roma proprio contro Alemanno: " (...) il Rosso promette all'ex sindaco di racimolare voti per sostenere la sua candidatura alle elezioni europee. Voti che dovevano arrivare dagli amici calabresi di Buzzi. E' l'11 maggio 2014: «Ai nostri amici del Sud,che stanno al Sud, che ti possono dare una mano co'... parecchi voti».  Replica Alemanno: «Devo fare delle telefonate? Devo far qualcosa? Eccetera Eccetera» e Buzzi: «No no no, tranquillo, tranquillo»" (p. 43).

Ora Alemanno lancia appelli per una nuova destra (http://duepuntozero.alemanno.it/2015/06/30/un-appello-un-progetto-e-un-patto-per-riunificare-la-destra-italiana) e querele (http://duepuntozero.alemanno.it/2015/06/05/ho-querelato-per-diffamazione-marino-merlo-e-buttafuoco-mai-chiesto-voti-a-ndrangheta).
La giustizia farà il suo corso. In ogni caso sarà, come recita il blog personale di Alemanno: "Un nuovo inizio. Gianni Alemanno 2.0" (http://duepuntozero.alemanno.it/).

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