A Pavia piace proprio lavorare con la ditta Alga. Ad esempio l'Engineering Group di Angelo Ciocca, consigliere regionale in quota Lega, e Ileano Comizzoli, leghista della prima ora di San Genesio, quando manda il proprio curriculum vanta tra le consulenze rilasciate proprio quella con l'Alga, tra le ditte che lavorano al nuovo ponte di Vigevano. In realtà utilizzare l'Alga come garanzia non è proprio una mossa accorta dal momento che il tribunale dell'Aquila ha rinviato a giudizio Agostino Marioni, all’epoca dirigente dell’Alga spa., l’impresa che aveva costruito i meccanismi antisismici oggetto dell’inchiesta.
http://www.huffingtonpost.it/2013/10/27/terremoto-laquila-isolante-antisismico-spezzato_n_4167971.html
Lo Studio Ciocca mantiene interessi fondiari, non solo a Pavia. Una nota della Dia alla Procura della Repubblica di Milano (3 maggio 2010) ribadisce che alle elezioni amministrative pavesi 2009 Pino Neri e Antonio Dieni hanno candidato Rocco Del Prete nelle liste di Rinnovare Pavia, "per il quale avevano altresì interessato Angelo Ciocca e la famiglia Filippi". Secondo gli inquirenti, dopo la mancata elezione di Del Prete, Neri e Dieni avrebbero sollecitato Ciocca e la stessa famiglia Filippi affinché Del Prete "ricevesse qualche incarico agevolando le dimissioni di Paolo Bobbio Pallavicini, altro candidato. (...) Dalle intercettazioni telefoniche dell'utenza in uso da Neri si percepiva che l'amministratore (ovvero Ciocca) sarebbe stato ricompensato con la vendita allo stesso, a prezzo di favore, di un appartamento in pizza Petrarca 1/a". (Sprofondo Nord - Effigie - nota 130 p. 140)
Angelo Ciocca non è stato indagato. Convocato in Tribunale per deporre ha arrichito la sua deposizione con diversi non ricordo (http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/07/13/news/ciocca-un-solo-incontro-con-neri-1.5402716)
Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine a occuparsi esse solo del problema della mafia [...]. E c'è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l'ha condannato, ergo quell'uomo è onesto... e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be' ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest'uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest'uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!(Paolo Borsellino)
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