mercoledì 12 novembre 2014
GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE, GOGOL OSTELLO
Tra un boss come Lampada (Giulio), ai domiciliari, (http://www.ilquotidianoweb.it/news/cronache/730943/Presunto-boss-della--ndrangheta-e.html), gli affari Expo nel mirino della 'ndrangheta (http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca/ndrangheta-comasca-13-arresti-nel-mirino-gli-affari-per-expo_1086341_11/), è ora di tornare a raccontare di ciò che abbiamo scritto ormai più di un anno fa', e purtroppo ancora attuale. GIOVEDÌ 13 saremo al GOGOL Ostello di Milano, in via Chieti (zona corso Sempione), alle 20:30.
venerdì 3 ottobre 2014
PAVIA È UNA CITTÀ OMERTOSA. SOLIDARIETÀ A GIOVANNETTI E MERLI
«Pavia è una città omertosa. Con quello che è saltato
fuori dovrebbe succedere il finimondo, invece c’è un silenzio tombale,
sia da parte delle istituzioni che della società civile», dice
l’attivista e giornalista freelance Giovanni Giovannetti. Il cronista si
riferisce a minacce di morte nei confronti suoi e di un collega del
quotidiano la Provincia pavese, Fabrizio Merli, emerse da alcune
intercettazioni telefoniche (...)
CONTINUA QUI: http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/10/01/news/il-caso-pavia-ndrangheta-malaffari-e-minacce-ai-giornalisti-nell-indifferenza-della-citta-1.182526
CONTINUA QUI: http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/10/01/news/il-caso-pavia-ndrangheta-malaffari-e-minacce-ai-giornalisti-nell-indifferenza-della-citta-1.182526
lunedì 29 settembre 2014
STIAMO TORNANDO, IN RASSEGNA
Domenica 26 ottobre e lunedì 27, dello stesso mese, torniamo a raccontare le vicende contenute in Pizza Sangue e Videopoker, le aggiunte novità, le sorprese di questi mesi in cui abbiamo taciuto.
Gli appuntamenti saranno a Vigevano, nell'ambito della rassegna letteraria cittadina.
http://www.comune.vigevano.pv.it/contenuti/cultura/ReteCivica1.pdf
Gli appuntamenti saranno a Vigevano, nell'ambito della rassegna letteraria cittadina.
http://www.comune.vigevano.pv.it/contenuti/cultura/ReteCivica1.pdf
sabato 9 agosto 2014
NOI L'AVEVAMO SCRITTO... QUASI DEL TUTTO.
«LA VITTIMA ERA UN PRESTANOME DELLA ‘NDRANGHETA». IL VICEQUESTORE PEDONE PRIMO A OCCUPARSI DELL’ESECUZIONE
Ucciso nel ‘91, indagini sul clan Valle
Delitto Salvia, caso riaperto. Sei mesi dopo il misterioso suicidio di un poliziotto (di Cesare Giuzzi)
sabato 26 luglio 2014
DA DOMENICA TUTTI IN CAMPO
Domenica 27 luglio arriveranno i volontari per il campo di EstateLiberi organizzato per il secondo anno a Vigevano, grazie alla collaborazione di diverse realtà sociali. Chi ha scelto Vigevano come meta per darsi da fare su un bene confiscato, darà un importante aiuto alla risistemazione dell'immobile in viale Artigianato, un tempo in possesso alla cosca di 'ndrangheta dei Valle ed oggi un dormitorio per indigenti.
Molte le iniziative organizzate, anche rivolte alla cittadinanza, durante la settimana del campo che si concluderà domenica 3 agosto.
Un evento da non mancare.
Molte le iniziative organizzate, anche rivolte alla cittadinanza, durante la settimana del campo che si concluderà domenica 3 agosto.
Un evento da non mancare.
sabato 5 luglio 2014
11 LUGLIO, CENA DI PRESENTAZIONE "ESTATE LIBERI" A VIGEVANO
INVITO alla CENA di presentazione della seconda edizionedel campo di E!State Liberi.
In allegato l'invito di partecipazione ed il volantino con il menù della cena
che si terrà l'11 luglio h. 20.00 presso la Parrocchia Madonna Pellegrina (via monti, 14 - Vigevano)
Il costo della cena è di 15 euro a persona e tutto
il devoluto sarà destinato all'organizzazione del campo.
Non esitate a contattarci per prenotare entro l'8 luglio.
Per info e prenotazioni: 349/8784507.
- La legalità è partecipazione responsabile -
che si terrà l'11 luglio h. 20.00 presso la Parrocchia Madonna Pellegrina (via monti, 14 - Vigevano)
Il costo della cena è di 15 euro a persona e tutto
il devoluto sarà destinato all'organizzazione del campo.
Non esitate a contattarci per prenotare entro l'8 luglio.
Per info e prenotazioni: 349/8784507.
- La legalità è partecipazione responsabile -
lunedì 30 giugno 2014
ASPETTANDO IL 7 LUGLIO
Condanne confermate in appello nel processo "Infinito", che riguarda tra gli altri i "nostri" Pino Neri e Chiriaco. Condanne che seguono quelle ricevute in Cassazione per alcuni dei membri del clan Valle, all'inizio di giugno. Ora aspettiamo l'esito della Cassazione per don Ciccio & co., previsto tra una settimana, il prossimo 7 luglio.
LEGGI QUI: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/28/ndragheta-in-lombardia-operazione-infinito-in-appello-confermate-le-condanne/1043389/
LEGGI QUI: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/28/ndragheta-in-lombardia-operazione-infinito-in-appello-confermate-le-condanne/1043389/
venerdì 13 giugno 2014
DUE BUONE LA STESSA SETTIMANA
Lunedì mattina, suonata la sveglia, accorgersi che a Pavia il sindaco preferito d'Italia (secondo un sondaggio riportato sul Sole24ora) ha perso il ballottaggio è stato piacevole, impossibile nasconderlo... Non che si sia felici per la controparte, perché non la si conosce, si festeggia la sconfitta di Alessandro Cattaneo e la sua giunta per la poca trasparenza, le indagini, le chiacchiere. Neri e Abelli, Trevi e Greco. Diciamocelo, non era una buona "cosa pubblica".
La seconda buona nuova sono le condanne ai Valle, a parte del clan di 'ndrangheta già operante a Vigevano. Il giornalista Giuzzi ne scrive sul Corriere, citando l'immancabile Pedone.
QUI IL LINK: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_giugno_13/condanna-valle-mafiosi-sigillo-cassazione-d41ad2ae-f2cb-11e3-9109-f9f25fcc02f9.shtml
La seconda buona nuova sono le condanne ai Valle, a parte del clan di 'ndrangheta già operante a Vigevano. Il giornalista Giuzzi ne scrive sul Corriere, citando l'immancabile Pedone.
QUI IL LINK: http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_giugno_13/condanna-valle-mafiosi-sigillo-cassazione-d41ad2ae-f2cb-11e3-9109-f9f25fcc02f9.shtml
lunedì 9 giugno 2014
INVITO PRESENTAZIONE CAMPAGNA “MISERIA LADRA”
Perché quando c'è povertà, le mafie si inseriscono:
La
povertà ruba speranza e diritti. La
complessità e la profondità della crisi,
la fragilità delle risposte in campo,
le mafie che si rafforzano in una
società diseguale e politicamente
debole,
devono esortare ognuno di noi a fare di
più:
ne
abbiamo il DIRITTO e la RESPONSABILITÀ
Siamo tutti invitati ad un
incontro di presentazione
della campagna MISERIA LADRA, promossa da
Libera e dal Gruppo Abele. Campagna
basata sull’analisi
socio-economica del Paese,
raccolta in un dossier che racconta
numeri e storie di un Paese fragile,
povero, segnato dalla disoccupazione e
dalla disuguaglianza sociale. Campagna
che, forte di quest’analisi e
dei dettami costituzionali, ha
l’ambizione di dichiarare
illegale la povertà e supportare chi
sul territorio contrasta ed argina
quotidianamente il dilagare della
disuguaglianza.
L'incontro
si
terrà
martedì 24 giugno alle ore 20.30
presso l’Aula
Magna dell’Università degli Studi di
Pavia.
Interverranno:
Carlo
Santagostino, avvocato ed
esperto di
Diritto Costituzionale
Giuseppe
De Marzo,
responsabile nazionale della campagna.
Modererà
Cristina
Barbieri, ricercatrice in
Scienza Politica presso l’Università
degli Studi di Pavia.
Seguiranno
gli interventi
degli aderenti alla campagna e dei
partecipanti alla serata.
martedì 3 giugno 2014
DARE VITA A UN BENE (COMUNE) CONFISCATO
Da Libera Vigevano:
Un campo non ci bastava perché i beni confiscati sono la nostra priorità!
Da poche settimane è stato assegnato uno dei 9 beni confiscati a Vigevano all'Associazione Il Focolare. Sono bastati un paio di incontri per capire che questa realtà non deve essere lasciata sola. Sono persone che coraggiosamente si sono presi carico di un capannone ed un'abitazione in terribili condizioni in via Boselli, 25 a Vigevano.
Hanno già iniziato i lavori e già si vedono gli effetti di tanto impegno e tante energie.
L'importanza di creare una rete virtuosa deve dimostrarsi in questi momenti.
Noi li aiuteremo in ogni modo, sporcandoci le mani.
E voi da che parte state?
sabato 31 maggio 2014
PIZZA, SANGUE E VIDEO"ROCK"
http://www.casonefilm.org/1.htm
Domenica 1 giugno celebriamo l'annuale Festa della Repubblica! Alle ore 21:30 presentazione del libro 'Pizza, Sangue e Videopoker', un intrigante documentario di come la 'ndrangheta si è strutturata al Nord, in Lombardia e nel gioco d'azzardo. Interverranno gli autori del saggio edito da Barriera Edizioni.
Alle ore 22:30 concerti live acustici di:
- MARY JOE & LO STRAPPACORDE (acoustic duo, vo)
- NYLON (acoustic rock, pv)
@ Pub Mary Flowers di Castelletto di Branduzzo (PV). Ingresso libero. Promozione Alcooligans: Birre da 1,00 euro / Vino da 1,00 euro / cocktails da 3,00 euro / "Acqua di Stalingrado" da 2,00 euro.
mercoledì 28 maggio 2014
PAVIA, EPPURE NON SEMBRAVA UNA SCELTA COSI' DIFFICILE
Cattaneo non ha vinto al primo al turno e si dovrà giocare tutto contro lo sfidante principale, Depaoli. Un'amministrazione devastata, si fa per dire visto che coloro che sono stati sfiorati dalle inchieste sono rimasti (quasi) tutti seduti sulle poltrone, dagli scandali legati alle inchieste riguardanti la criminalità organizzata di stampo mafioso in città. Eppure Cattaneo è ancora lì a giocarsela, tra Abelli, Royal Games e l'ombra di Filippi e Pino Neri. Nessun indagato, tutti assolti.
http://pallaroni-pavia.blogautore.repubblica.it/2014/05/27/cattaneo-depaoli-arrivederci-all8-giugno/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/04/comuni-al-voto-a-pavia-troppe-ombre-sul-sindaco-piu-amato-ditalia/939773/
http://pallaroni-pavia.blogautore.repubblica.it/2014/05/27/cattaneo-depaoli-arrivederci-all8-giugno/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/04/comuni-al-voto-a-pavia-troppe-ombre-sul-sindaco-piu-amato-ditalia/939773/
giovedì 22 maggio 2014
MILANO PER FALCONE E BORSELLINO
23 maggio 2014: Seminari di approfondimento e Beethoven per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
NEL NOME DI FALCONE E BORSELLINO
-2)“ La trattativa mafia-Stato. Analisi critica di una delle più controverse questioni degli ultimi anni”
Partecipano Lorenzo Frigerio (Coordinatore di Libera-Informazione) e Giuseppe Teri (Libera-Formazione)
- 3) “I manuali di Storia e la mafia. Uno dei grandi rimossi dell'insegnamento della Storia nella scuola italiana: il ruolo della mafia nella storia sociale e politica della Repubblica”
A cura del Presidio di Libera della Facoltà di Scienze Politiche (Unilibera Milano) e degli studenti del Liceo Severi. Conduce Duilio Catalano (Coordinamento delle scuole milanesi per la legalità e la cittadinanza attiva)
ore 17.00 - 18.15 Via Benedetto Marcello, presso i Giardini prospicienti il Liceo Scientifico A. Volta all’Albero Falcone/Borsellino, luogo di Memoria, di Impegno e di Speranza :
b) Alle ore 17.00 si terrà la commemorazione dedicata ai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo e agli uomini delle scorte nei giardini a loro dedicati in via Benedetto Marcello, alla presenza di rappresentanti del mondo della scuola e delle istituzioni.
Partecipa Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano.
Coordinano : Davide Salluzzo, Referente regionale di Libera in Lombardia e Pietro De Luca, Preside Istituto Marignoni-Polo del Coordinamento Scuole Milanesi per la Legalità e la Cittadinanza Attiva.
-C) Alle ore 17,30 renderanno omaggio a Falcone e Borsellino, dodici violoncellisti internazionali, guidati da Giovanni Sollima eseguiranno il Secondo Movimento della Settima Sinfonia di Beethoven.
Giovanni Sollimaè uno dei compositori del Requiem per le vittime della mafia, eseguito il 23 maggio 1993 nella Cattedrale di Palermo; i dodici solisti si troveranno a Milano in quanto colonna portante del FESTIVAL ITINERANTE DEI 100 VIOLONCELLI, organizzato dal CRT Milano e dalla Società Italiana del Violoncello, con il sostegno della Casa Musicale Sonzogno, in programma a Milano dal 23 al 25 maggio alla Triennale/Teatro dell’Arte.
D) 17,58, momento della strage di Capaci a Palermo : il suono della sirena dei vigili del fuoco della caserma di via Benedetto Marcello accompagna un minuto di silenzio, dedicato a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta
Conclusione
E) Chiude la manifestazione il Preside Domenico del Liceo Volta, il Liceo che dal '93 è custode dell'Albero Falcone /Borsellino, insieme al Coordinamento delle scuole milanesi per la legalità e la cittadinanza attiva
mercoledì 14 maggio 2014
LE MAFIE CI UNISCONO, 16 MAGGIO ULTIMO APPUNTAMENTO
Venerdì si concluderà la nostra rassegna cinematografica.
Quello di venerdì 16 maggio alle 21.00 sarà il quarto appuntamento che ci diamo al Cinema Odeon (via berruti,2) di Vigevano, per condividere la visione di "Una strage di Stato - 19 luglio 1992" con ospiti del Coordinamento lombardo dei familiari delle vittime delle mafie che porteranno la propria testimonianza ed il proprio ricordo.
Fare memoria insieme è già un impegno!!
Quello di venerdì 16 maggio alle 21.00 sarà il quarto appuntamento che ci diamo al Cinema Odeon (via berruti,2) di Vigevano, per condividere la visione di "Una strage di Stato - 19 luglio 1992" con ospiti del Coordinamento lombardo dei familiari delle vittime delle mafie che porteranno la propria testimonianza ed il proprio ricordo.
Fare memoria insieme è già un impegno!!
martedì 6 maggio 2014
LE MAFIE CI UNISCONO, 9 MAGGIO TERZO APPUNTAMENTO A VIGEVANO
Un viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio.Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta.Il documentario (autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmo. (Davide Pecorelli, 23 giugno 2013)
Un omicidio, quello di Caccia, compiuto nel Nord Italia, nel giugno del 1983 quindi un mese prima di quello del magistrato Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983: Torino-Palermo, Nord-Sud, 'ndrangheta-cosa nostra. Le mafie ci uniscono.
L'ingresso è alla proiezione è LIBERO
Articolo di Elena Ciccarelli sul caso Caccia:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/16/omicidio-di-bruno-caccia-una-pista-30-anni-dopo-i-familiari-nuovo-processo/916019/
Un
viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di
Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio
esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia
il mandante dell’assassinio.
Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta.
Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.tjFAEGp6.dpuf
Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta.
Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.tjFAEGp6.dpuf
Un
viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di
Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio
esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia
il mandante dell’assassinio.
Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia
fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario
ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il
contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e
gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro
l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e
della ‘ndrangheta.
Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e
montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e
verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in
corso Trapani 91/b a Torino. - See more at:
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Un viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpufUn viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpufUn viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpufUn viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpufUn viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpufUn viaggio per ricostruire la storia di Bruno Caccia, Procuratore Capo di Torino, ucciso il 26 giugno del 1983. Dopo trent’anni dall’omicidio esiste un unico colpevole: Domenico Belfiore, ritenuto dalla Giustizia il mandante dell’assassinio. Partendo dalla richiesta dei figli, che dopo 30 anni chiedono che sia fatta chiarezza attorno all’esecuzione del padre, il documentario ricostruisce – attraverso la voce dei protagonisti di quegli anni – il contesto di Torino, le inchieste più scomode condotte da Bruno Caccia e gli scenari inediti e inesplorati che evidenziano altri interessi dietro l’eliminazione del magistrato, oltre a quelli di Domenico Belfiore e della ‘ndrangheta. Il documentario ( autori Elena Ciccarello e Davide Pecorelli; regia e montaggio di Christian Nasi) è prodotto da Libera Piemonte e Acmos e verrà presentato mercoledì 26 giugno 2013 alla Fabbrica delle “e” in corso Trapani 91/b a Torino. - See more at: http://www.narcomafie.it/2013/06/25/bruno-caccia-una-storia-ancora-da-scrivere-video/#sthash.ZfqT3Fio.dpuf
martedì 29 aprile 2014
LEZIONI IN PIAZZA AD ABBIATEGRASSO, IL 17 MAGGIO CI SIAMO ANCHE NOI
4 incontri pubblici in piazza. 4 opportunità per ascoltare, discutere e approfondire tematiche di interesse che, per motivi diversi, condividiamo con la criminalità organizzata.
In collaborazione con Sara Manisera di Stampo Antimafioso e il Comune di Abbiategrasso.
PER SAPERNE DI PIÙ: http://www.humusinfabula.org/lezioni-di-piazza-dal-5-aprile-2014/
lunedì 28 aprile 2014
MANIFESTO DELL'ANTIMAFIA
Lunedì 28 aprile, alle 20:30, presso l'Ostello Bello in via Medici 4 a Milano, verrà presentato Il Manifesto dell'antimafia.
"E' ora di mettere a frutto ciò che abbiamo imparato in decenni di lotta alla mafia, nella militanza civile e politica come negli studi. Di denunciare le debolezze della società "innocente" tracciando le linee di una strategia generale, in cui ogni libero cittadino scopra finalmente il proprio posto e la propria funzione"
martedì 22 aprile 2014
LE ARMI NASCOSTE NEL BENE CONFISCATO
giovedì 17 aprile 2014
ALAGNA LOMELLINA (PV), LA PROVINCIA CHIEDE IL BENE
La Provincia di Pavia chiede all’”Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati” l’assegnazione di un bene sequestrato e confiscato alla criminalità organizzata per farlo entrare nel proprio patrimonio e riutilizzarlo a fini sociali. E’ la prima volta che accade nella storia della Provincia di Pavia. Il bene interessato è sito nel comune di Alagna Lomellina ed è stato confiscato al clan Valle con decreto del Tribunale di Pavia nell’ottobre 1992.
CONTINUA QUI: http://www.provincia.pv.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6529:beni-confiscati-alla-mafia-un-immobile-del-clan-valle-sara-destinato-ad-usi-sociali&catid=7&Itemid=109&lang=it
martedì 15 aprile 2014
ALL'ALGA VINCERÒ
A Pavia piace proprio lavorare con la ditta Alga. Ad esempio l'Engineering Group di Angelo Ciocca, consigliere regionale in quota Lega, e Ileano Comizzoli, leghista della prima ora di San Genesio, quando manda il proprio curriculum vanta tra le consulenze rilasciate proprio quella con l'Alga, tra le ditte che lavorano al nuovo ponte di Vigevano. In realtà utilizzare l'Alga come garanzia non è proprio una mossa accorta dal momento che il tribunale dell'Aquila ha rinviato a giudizio Agostino Marioni, all’epoca dirigente dell’Alga spa., l’impresa che aveva costruito i meccanismi antisismici oggetto dell’inchiesta.
http://www.huffingtonpost.it/2013/10/27/terremoto-laquila-isolante-antisismico-spezzato_n_4167971.html
Lo Studio Ciocca mantiene interessi fondiari, non solo a Pavia. Una nota della Dia alla Procura della Repubblica di Milano (3 maggio 2010) ribadisce che alle elezioni amministrative pavesi 2009 Pino Neri e Antonio Dieni hanno candidato Rocco Del Prete nelle liste di Rinnovare Pavia, "per il quale avevano altresì interessato Angelo Ciocca e la famiglia Filippi". Secondo gli inquirenti, dopo la mancata elezione di Del Prete, Neri e Dieni avrebbero sollecitato Ciocca e la stessa famiglia Filippi affinché Del Prete "ricevesse qualche incarico agevolando le dimissioni di Paolo Bobbio Pallavicini, altro candidato. (...) Dalle intercettazioni telefoniche dell'utenza in uso da Neri si percepiva che l'amministratore (ovvero Ciocca) sarebbe stato ricompensato con la vendita allo stesso, a prezzo di favore, di un appartamento in pizza Petrarca 1/a". (Sprofondo Nord - Effigie - nota 130 p. 140)
Angelo Ciocca non è stato indagato. Convocato in Tribunale per deporre ha arrichito la sua deposizione con diversi non ricordo (http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/07/13/news/ciocca-un-solo-incontro-con-neri-1.5402716)
Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine a occuparsi esse solo del problema della mafia [...]. E c'è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l'ha condannato, ergo quell'uomo è onesto... e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be' ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest'uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest'uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto!(Paolo Borsellino)
lunedì 14 aprile 2014
IL LIBANO HA IL SUO SUPER LATITANTE. VIGEVANO NON È DA MENO
Notiza bomba di questi giorni è la latitanza (già finita..) libanese del co-fondatore di Forza Italia, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa in secondo grado: Marcello Dell'Utri,
Storie di latitanti ne esistono molte, attraversano tutto il Bel Paese ed il territorio lomellino non è da meno. A Vigevano, a metà anni Ottanta fu trovato il bandito sardo Graziano Mesina in via D'Avalos, al numero 59 ospite (latitante, chiaro) di Antonino Papalia, pregiudicato per truffa nonché fratello di Giandomenico, medico e politico locale.
Più recente, sempre nella città Ducale, la latitanza di Salvatore Galluzzi, narcotrafficante 'ndranghetista, preso a Vigevano nel febbraio del 2011. Al momento dell'arresto, secondo l'accusa, si trovava in compagnia di Roberto Feratti. Quest ultimo a Vigevano è un nome noto (o almeno dovrebbe..), co-fondatore insieme al pregiudicato gemello, Angelo, della Gemel Edil, ditta chiusa per bancarotta e riciclaggio.
Secondo l'accusa Roberto Feratti, arrestato nell'estate del 2013, avrebbe dato appoggio logistico al latitante Galluzzi, insieme a Vincenzo Interlandi e a Esposito Donato, il titolare dell'agenzia di pompe fumebri "Il Pardiso", in corso Milano al numero 40.
L'operazione che ha portato all'arresto di Feratti (Roberto), denominata "STOP", ha permesso inoltre di porre fine al controllo totale della vendita, imposta, di caffè da parte della cosca della ‘ndrangheta degli Acri, nella zona di Rossano, in provincia di Cosenza e nella zona di Rho, hinterland milanese, con affiliati a Vigevano e Gambolò. Cui, sempre secondo l'accusa, ROberto Feratti faceva parte.
LEGGI QUI: http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2013/06/20/907076-ndrangheta-caffe-clan-acri.shtml
Storie di latitanti ne esistono molte, attraversano tutto il Bel Paese ed il territorio lomellino non è da meno. A Vigevano, a metà anni Ottanta fu trovato il bandito sardo Graziano Mesina in via D'Avalos, al numero 59 ospite (latitante, chiaro) di Antonino Papalia, pregiudicato per truffa nonché fratello di Giandomenico, medico e politico locale.
Più recente, sempre nella città Ducale, la latitanza di Salvatore Galluzzi, narcotrafficante 'ndranghetista, preso a Vigevano nel febbraio del 2011. Al momento dell'arresto, secondo l'accusa, si trovava in compagnia di Roberto Feratti. Quest ultimo a Vigevano è un nome noto (o almeno dovrebbe..), co-fondatore insieme al pregiudicato gemello, Angelo, della Gemel Edil, ditta chiusa per bancarotta e riciclaggio.
Secondo l'accusa Roberto Feratti, arrestato nell'estate del 2013, avrebbe dato appoggio logistico al latitante Galluzzi, insieme a Vincenzo Interlandi e a Esposito Donato, il titolare dell'agenzia di pompe fumebri "Il Pardiso", in corso Milano al numero 40.
L'operazione che ha portato all'arresto di Feratti (Roberto), denominata "STOP", ha permesso inoltre di porre fine al controllo totale della vendita, imposta, di caffè da parte della cosca della ‘ndrangheta degli Acri, nella zona di Rossano, in provincia di Cosenza e nella zona di Rho, hinterland milanese, con affiliati a Vigevano e Gambolò. Cui, sempre secondo l'accusa, ROberto Feratti faceva parte.
LEGGI QUI: http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2013/06/20/907076-ndrangheta-caffe-clan-acri.shtml
giovedì 10 aprile 2014
DOMANI (VENERDÌ 11 APRILE) INIZIA LA RASSEGNA PER PRENDERE COSCIENZA
Ad un anno circa dalla presentazione di Pizza sangue e videopoker presso il cinema teatro Odeon di Vigevano, in via Berruti, prenderà il via una rassegna cinematografica per spiegare le (NON) differenze della colonizzazione mafiosa tra Nord e Sud. Un importante progetto avanzato da Libera Vigevano e dall'associazione culturale LaBarriera, per far si che i cittadini vigevanesi e non, prendano coscienza di un fenomeno che leva libertà a tutti gli onesti.
Durante il primo incontro del cineforum, ad introdurre il percorso e la serata sarà Simone Satta, co-autore del libro.
LEGGI QUI: http://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2014/04/08/news/film-per-parlare-di-mafia-1.9002891
Durante il primo incontro del cineforum, ad introdurre il percorso e la serata sarà Simone Satta, co-autore del libro.
LEGGI QUI: http://laprovinciapavese.gelocal.it/tempo-libero/2014/04/08/news/film-per-parlare-di-mafia-1.9002891
lunedì 7 aprile 2014
LE MAFIE CI UNISCONO. RASSEGNA CINEMATOGRAFICA A VIGEVANO
Le
mafie ci uniscono. Le (NON) differenze dell'infiltrazione mafiosa tra
Nord e Sud.
Una
rassegna cinematografica di memoria, impegno e solidarietà, presso
il Cinema Odeon in via Berruti 2, a Vigevano. Il titolo della
rassegna, Le mafie ci uniscono, è volutamente provocatorio e
preso in prestito dall'associazione antimafie da Sud che ha
pensato di utilizzarlo per una campagna volta a sottolineare come «le
mafie sono un elemento strutturale di questo Paese, da Nord a Sud».
Quattro venerdì nei quali, oltre alla visione di un film a
tema, sarà possibile confrontarsi con le esperienze di persone che
al Nord hanno vissuto le mafie sulla propria pelle, soffrendole,
contrastandole e, anche, vincendole. Ospiti che permetteranno di
realizzare un vero e proprio cineforum in cui discutere il
determinato film in rassegna, ma anche prendere consapevolezza di
quanto le mafie siano radicate nelle regioni settentrionali, da
decenni, e quale livello di colonizzazione abbiano ormai raggiunto.
Fingere che le mafie siano solo un problema del Sud Italia o che,
peggio, non ci siano, non risolve il problema ma anzi lo alimenta.
Milano e l'hinterland (Buccinasco, Corsico, Trezzano sul Naviglio,
Bollate e altri Comuni); Torino e l'hinterland; Alessandria; Pavia;
Vigevano, sono città che hanno (o hanno avuto) una forte presenza
delle mafie che attraverso i loro metodi illegali hanno rovinato la
giurisdizione locale. È necessario aprire gli occhi e prendere
coscienza, come cittadini informati sui fatti, della necessità che
ognuno faccia la sua parte, così da rompere il muro d'omertà che
caratterizza in negativo il Nord Italia.
Si
comincia l'11 aprile con la proiezione del film di Pif La
mafia uccide solo d'estate, non mandato nelle sale di Vigevano e
limitrofe: una prima visione per la Lomellina. Il dibattito,
che sarà moderato da Simone Satta, co-autore del libro Pizza
Sangue e Videopoker. Come la 'ndrangheta si è strutturata al Nord,
da Vigevano in Lombardia (La Barriera edizioni), presenterà un
parallelismo di presentazione tra Nord e Sud.
Si
prosegue il 18 aprile con la proiezione del film diretto da
Marco Amenta La siciliana ribelle, liberamente ispirato alla
vera storia di Rita Atria, testimone di giustizia. Il dibattito, che
sarà moderato dai ragazzi del presidio di Libera di Milano
intitolato a Lea Garofalo, avrà come tema l'antimafia che si fa
donna, mostrando con due esempi virtuosi il coraggio di donne che da
Nord a Sud hanno contrastato la criminalità organizzata.
Il 9
maggio verrà presentato il documentario Bruno Caccia – Una
storia ancora da scrivere di Davide Pecorelli ed Elena
Ciccarello, sulla storia del Procuratore della Repubblica di
Torino ucciso trentanni fa dalla 'ndrangheta e sui cui in queste
settimane stanno emergendo nuove piste di indagine per una verità
che non è stata ancora realmente scoperta. Interverranno i registi e
i ragazzi del bene confiscato alla cosca di 'ndrangheta
Belfiore a San Sebastiano da Po, in provincia di Torino, intitolato
a Bruno e Carla Caccia. Il tema affrontato spazierà dalla figura
del Procuratore ai beni confiscati alle mafie nel Nord Italia.
Si
conclude il 16 maggio con la proiezione del Documentario 19
luglio 1992 - Una Strage di Stato di Salvatore Borsellino Il
dibattito, sarà incentrato sul racconto di Salvatore Borsellino e il
suo movimento delle Agende Rosse e arricchito dalle testimonianze dei
familiari delle vittime innocenti di mafia che al Nord hanno perso i
loro cari per mano della criminalità organizzata.
I
film inizieranno alle 21:00, preceduti da una breve presentazione del
tema. Al termine della visione si avvierà il dibattito.
Il
costo del biglietto è di 5,00 euro. Per gli associati a Libera e gli
studenti il costo del biglietto è di 3,00 euro. Abbonamento 4
film 15,00 euro.
domenica 6 aprile 2014
SCUOLA E FAMIGLIA: UN PATTO CONTRO LE MAFIE.
Martedì
15 aprile 2014
alle ore 20.30
i Comitati Genitori degli Istituti Caramuel, Casale e Cairoli,
organizzano, in collaborazione con “Libera – Associazioni, nomi e
numeri contro le mafie” e con il patrocinio del Comune di Vigevano,
un dibattito incentrato sul tema della legalità e sulla trasmissione
dei valori ad essa legati in ambienti quali la famiglia e la scuola.
Tutto
ciò avviene nell’ambito del ciclo di incontri educativi previsti
nel corso dell’anno scolastico 2013-14.
Relatore
sarà Nando
dalla Chiesa,
Professore Associato di Sociologia della Criminalità Organizzata
dell’Università degli Studi di Milano, presentato da Mario
Pacali,
Direttore de “L'Informatore”.
L'incontro
avrà luogo presso l’auditorium
dell’Istituto Caramuel, via Segantini 21
- Vigevano
L’iniziativa,
oltre che ai genitori ed ai docenti, è rivolta in particolare ai
giovani, chiamati ad assumere un ruolo attivo e di consapevolezza
riguardo al fenomeno mafioso da vivere anche nella quotidianità. Nel
corso della serata verrà presentata l’esperienza degli studenti
delle scuole che hanno aderito al progetto di educazione alla
legalità proposto da Libera.
giovedì 3 aprile 2014
COSENTINO, COSE DI CASA NOSTRA, O QUASI
E' di oggi 03/04/2014) la notizia che Nicola Cosentino, ex sottosegratario e parlamentare Pdl a processo perché accusato di collusione con il clan dei Casalesi, è finito in carcere con i fratelli Antonio e Giovanni
Solito Sud, solita Campania, solita Camorra, questo il messaggio (oltre a: soliti politici) che potrebbe passare. E invece no! Il "pulito" e omertoso Nord Italia non si tira indietro, fingendosi poco accorto, di fronte a persone chiacchierate, indagate o colluse in modo accertato con la criminalità organizzata di stampo mafioso, sia al Sud che al Nord. Per rimanere in tema di Cosentino e fratelli, bisogna far procedere la memoria indietro negli anni (ma neanche troppi), dirigendola verso la rossa, politicamente parlando, Emilia Romagna. Eh sì. Il nome da ricordare è Hera S.p.a. multiulity partecipata dal pubblico, ovvero da alcuni Comuni emiliani e romagnoli, finita in affari con i fratelli Cosentino. Non Nicola, in questo caso, ma Giacomo e Giovanni. Scrive Giovanni Tizian, giornalista d'inchiesta antimafia nel suo libro Gotica (’ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea (Round Robin editore, 306 pp. - 15 euro):
(...) nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita di carburanti in provincia diCaserta. In tutto sono state emesse tredici ordinanze di custodia cautelare (sei in carcere, sette ai domiciliari), che hanno colpito anche Pasquale e Antonio Zagaria (già in carcere) fratelli di Michele, boss del più importante clan dei Casalesi insieme a quello di Francesco Schiavone. Tra le accuse: estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/camorra-ex-parlamentare-cosentino-arrestato-insieme-ai-fratelli-zagaria/937045/)
Solito Sud, solita Campania, solita Camorra, questo il messaggio (oltre a: soliti politici) che potrebbe passare. E invece no! Il "pulito" e omertoso Nord Italia non si tira indietro, fingendosi poco accorto, di fronte a persone chiacchierate, indagate o colluse in modo accertato con la criminalità organizzata di stampo mafioso, sia al Sud che al Nord. Per rimanere in tema di Cosentino e fratelli, bisogna far procedere la memoria indietro negli anni (ma neanche troppi), dirigendola verso la rossa, politicamente parlando, Emilia Romagna. Eh sì. Il nome da ricordare è Hera S.p.a. multiulity partecipata dal pubblico, ovvero da alcuni Comuni emiliani e romagnoli, finita in affari con i fratelli Cosentino. Non Nicola, in questo caso, ma Giacomo e Giovanni. Scrive Giovanni Tizian, giornalista d'inchiesta antimafia nel suo libro Gotica (’ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea (Round Robin editore, 306 pp. - 15 euro):
- Tra gli affari della famiglia Cosentino ci sarebbe la centrale termoelettrica a turbogas di Sparanise, a trenta chilometri da Casal di Principe, luogo di nascita dei fratelli Cosentino. La centrale è un impianto di 800 megawatt, inaugurato nel 2007: all'epoca Nicola Cosentino era deputato. A guadagnarci dal super impianto delle campagne casertane, devastate dai veleni sversati dai clan fino al 1989, sono due società: Hepa spa e Scr srl. La prima controlla, per 50,01 per cento, una società chiamata Hera Comm Mediterranea. La restante quota, 49,99 per cento, è detenuta dalla società Scr. Una società misteriosa quest'ultima (...) non è possibile conoscere i reali proprietari. Sono, però, noti i rappresentanti del consiglio di amministrazione di Scr. All'interno del quale siedono Giovanni Cosentino, fratello del sottosegratario indagato, Enrico Recci, amico fedele dei Cosentino e proveniente dal mondo degli allevatori di bufale, Cristian Fabbri, e Vanni Bertozzi. Presidente del consiglio d'amministrazione è Loris Lorenzi. Giovanni Cosentino, incensurato, coniugato con Maria Diana di San Cipriano d'Aversa, figlia di Costantino Diana, deceduto, arrestato nella nota operazione di polizia Spartacus, la stessa che portò alla cattura di molti uomini del clan dei insediatisi in provincia di Modena. Ma c'è di più: Giovanni Cosentino non è soltanto nel consiglio di amministrazione di Scr, è anche proprietario dell'Aversana Petroli insieme agli altri cinque fratelli, escluso il sottosegratario inquisito. Uno di questi, Mario Cosentino, ha sposato la sorella di Giuseppe Russo condannato all'ergastolo per associazione mafiosa ed omicidio. (...) In questo contesto si è inserita Hera spa, attraverso la controllata Hera Comm Mediterranea, la cui sede è in un capannone dell'Aversana Petroli della famiglia Cosentino. E il rappresentante della società multiservizi, controllata da 180 comuni dell'Emilia Romagna, siede accanto a Giovanni Cosentino e ad Enrico Reccia. Quest'ultimo risultava essere presidente del consiglio sindacale di una cooperativa nella quale il sindaco era un certo Salvatore Della Corte, arrestato e condannato come complice di Michele Zagaria, "Capastorta", latitante e considerato la mente imprenditoriale del clan dei Casalesi.
sabato 29 marzo 2014
PINO NERI DOCET
Pino Neri, che organizzò un paio di convivi elettorali, a Pavia, in sostegno dell'attuale sindaco Alessandro Cattaneo (Forzi Italia-Pdl). Pino Neri, tessera del P.C.I. (Partito Comunista Italiano) in tasca, che aprì negli anni Ottanta uno studio di consulenza fiscale a Vigevano. Pino Neri che (pare) abbia spinto per favorire un candidato di Rinnovare Pavia, lista civica in sostegno di Cattaneo alle scorse elezioni amministrative pavesi. Pino Neri, condannato in primo grado a diciotto (18) anni di carcere per associazione mafiosa nel dicembre 2012.
Pino Neri docet:
L'avvocato Pino Neri, intercettato il 31 ottobre 2009, durante il suo intervento in un summit di 'ndrangheta presso il circolo ARCI di Paderno Dugnano
Pino Neri docet:
Questi che siamo seduti a tavola abbiamo tutti pari responsabilità, perché noi questo vogliamo! E questo vogliono gli uomini, questo vuole la logica e la regola! Quindi, ognuno, le regole che hanno stabilito lì giù [in Calabria] che ognuno è responsabile del proprio "locale", tutti sono responsabili della Lombardia. I "locali" in Lombardia per essere riconosciuti in Calabria devono rispondere qua [in Lombardia]. ... D'ora in poi deve stare a "patti e prescrizioni", una di queste regole, per un anno, per un anno, fermi tutti gli operati [ossia le assegnazioni di doti]. Non solo qua, pure in Calabria. Dopodiché, noi più avanti ci incontriamo per vedere come funziona in questa maniera, vediamo se dobbiamo cambiare qualcosa e fra un anno scendiamo in Calabria... Ho appuntamento con gli uomini della Calabria, ci vediamo e discutiamo per vedere il da farsi... Se uno vuole portare avanti qualcuno, la regola è che si deve "passare parere" [cioè attendere il nullaosta], perché vedete, certe volte "passiamo un parere", e un giorno prima l'abbiamo fatto, ma non va bene!... Avrei pensato io, per[ché]... penso che nessuno di noi vuole... "pennacchi"... per il momento... di creare una figura, in mezzo noi, un uomo... una sola figura, un "Mastro Generale" per la Lombardia a cui, ognuno di noi deve passare qualcosa...
L'avvocato Pino Neri, intercettato il 31 ottobre 2009, durante il suo intervento in un summit di 'ndrangheta presso il circolo ARCI di Paderno Dugnano
giovedì 27 marzo 2014
TREZZANO, VIGEVANO = GUZZARDI-DI MARCO
Buone notizie da Trezzano sul Naviglio (MI)
Il clan Guzzardi, cosa nostra, ha avuto in mano per un lungo periodo il mercato della droga a Vigevano, sull'asse Vigevano-Trezzano, appunto.
Salvatore Di Marco, boss anch'egli implicato nel mercato della droga ("polvere bianca" ed eroina) ha vissuto anche a Vigevano, in un appartamento in via Seregni, confiscato nel 2004 e assegnato nel 2006 al Comune che inizialmente ne ha fatto un alloggio per indigenti. Purtroppo dal 2011 il bene risulta sfitto.
Una villa di 180 mq di proprietà del boss di Cosa nostra Salvatore di Marco, del clan Guzzardi di Marco, si è oggi trasformata in "casa libera", un presidio dell' Associazione Libera, dove si farà informazione contro le mafie e verrà aperto uno sportello antiracket e usura. (http://video.repubblica.it/edizione/milano/milano-la-villa-del-boss-diventa-uno-sportello-antiracket/160590/159079?ref=HREV-1)
Il clan Guzzardi, cosa nostra, ha avuto in mano per un lungo periodo il mercato della droga a Vigevano, sull'asse Vigevano-Trezzano, appunto.
Salvatore Di Marco, boss anch'egli implicato nel mercato della droga ("polvere bianca" ed eroina) ha vissuto anche a Vigevano, in un appartamento in via Seregni, confiscato nel 2004 e assegnato nel 2006 al Comune che inizialmente ne ha fatto un alloggio per indigenti. Purtroppo dal 2011 il bene risulta sfitto.
mercoledì 26 marzo 2014
VIGEVANO, RAGAZZI CONSAPEVOLI
Un percorso di educazione alla Legalità cui hanno preso parte alcune della classi del liceo Cairoli di Vigevano (scuola iscritta a Libera), organizzato dai ragazzi del presidio di Libera di Vigevano. Un progetto che ha portato a galla la consapevolezza di studenti tra i 14 e 16 anni, conoscitori del fenomeno mafioso. Vigevano, come buona parte del Nord Italia, è stato ed è territorio di mafie, 'ndrangheta su tutte. Quando il clan Valle veniva arrestato, processato e condannato, gli studenti non erano ancora nati, eppure, pur non conoscendo le vicende che hanno intaccato la città in cui vivono, hanno piena coscienza di cosa siano le mafie.
QUI IL VIDEO INTERVISTA AD ALCUNI DI LORO: https://www.youtube.com/watch?v=gTg96qMWEZE
QUI IL VIDEO INTERVISTA AD ALCUNI DI LORO: https://www.youtube.com/watch?v=gTg96qMWEZE
lunedì 24 marzo 2014
27 MARZO, ORE 16, MORTARA
Giovedì 27 marzo, alle ore 16, Andrea Ballone e Simone Satta presenteranno Pizza, sangue e videopoker. Come la ‘ndrangheta si è strutturata al Nord, da Vigevano in Lombardia a Mortara, presso la biblioteca comunale "Civico17" di via Vittorio Veneto.
Quarto invito in uno spazio pubblico, dopo quelli alla biblioteca civica di Vigevano, a Milano per il Festival dei beni confiscati e alla biblioteca di Trecate. La speranza è che tra il pubblico siano presenti degli amministratori locali, in modo tale da poter scambiare opinioni con loro.
Non sempre si sono presentati. A spiccare sono state le assenze del sindaco di Vigevano, Andrea Sala, della Lega Nord (come il chiacchierino, con il boss Pino Neri, lo ricordiamo sempre, consigliere regionale Angelo Ciocca), anche invitato ufficialmente il 5 aprile 2013 a Vigevano, presso il cinema-teatro Odeon, e quella di Alessandro Cattaneo, sindaco Forza Italia di Pavia (che un paio di convivi da campagna elettorale se li è fatti pagare, a sua insaputa certo, dal boss Pino Neri).
Avranno certamente avuto di meglio da fare, mancherebbe altro.
LEGGI QUI: http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2014/01/09/news/storia-locale-curiosita-e-tracce-di-musica-del-territorio-1.8439380
Quarto invito in uno spazio pubblico, dopo quelli alla biblioteca civica di Vigevano, a Milano per il Festival dei beni confiscati e alla biblioteca di Trecate. La speranza è che tra il pubblico siano presenti degli amministratori locali, in modo tale da poter scambiare opinioni con loro.
Non sempre si sono presentati. A spiccare sono state le assenze del sindaco di Vigevano, Andrea Sala, della Lega Nord (come il chiacchierino, con il boss Pino Neri, lo ricordiamo sempre, consigliere regionale Angelo Ciocca), anche invitato ufficialmente il 5 aprile 2013 a Vigevano, presso il cinema-teatro Odeon, e quella di Alessandro Cattaneo, sindaco Forza Italia di Pavia (che un paio di convivi da campagna elettorale se li è fatti pagare, a sua insaputa certo, dal boss Pino Neri).
Avranno certamente avuto di meglio da fare, mancherebbe altro.
LEGGI QUI: http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2014/01/09/news/storia-locale-curiosita-e-tracce-di-musica-del-territorio-1.8439380
venerdì 21 marzo 2014
OGGI, 21 MARZO, MEMORIA. DOMANI E DOPO, ANCHE
Oggi è il 21 marzo e come ogni primo giorno di primavera, dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. In molte piazze d'Italia saranno organizzate iniziative incentrate sulla lettura delle oltre NOVECENTO (900) vittime innocenti di mafia.
Vigevano non sarà da meno, il presidio di Libera sarà presente in piazza Ducale dalle 17:00, per ricordare e riflettere insieme alla cittadinanza. La stessa cittadinanza martoriata dal clan Valle negli anni Ottanta e Novanta, dalle sparatorie degli ultimi anni, da altri personaggi discutibili, come Cotroneo e Feratti.
Domani invece, ad Abbiategrasso, l'Officina del Territorio organizza “A quel gioco non ci sto – Spegni le slot e usa la testa!”, giornata dedicata al gioco sano.
QUI PER SAPERNE DI PIÙ: http://www.officinadelterritorio.it/aquelgiocononcisto/
Vigevano non sarà da meno, il presidio di Libera sarà presente in piazza Ducale dalle 17:00, per ricordare e riflettere insieme alla cittadinanza. La stessa cittadinanza martoriata dal clan Valle negli anni Ottanta e Novanta, dalle sparatorie degli ultimi anni, da altri personaggi discutibili, come Cotroneo e Feratti.
Domani invece, ad Abbiategrasso, l'Officina del Territorio organizza “A quel gioco non ci sto – Spegni le slot e usa la testa!”, giornata dedicata al gioco sano.
All’interno della battaglia al gioco d’azzardo e alla piaga sociale delle slot machine, l’iniziativa vuole essere un incentivo al pubblico a conoscere una modalità di divertimento sana e a usufruirne nei locali che, con coraggio, resistono al guadagno facile delle macchinette mangia soldi sull’esempio di www.noslot.org e www.senzaslot.it.
QUI PER SAPERNE DI PIÙ: http://www.officinadelterritorio.it/aquelgiocononcisto/
lunedì 17 marzo 2014
TREVIGLIO, ANTIPATICHE NOTIZIE
Il commissariato di Pubblica sicurezza di Treviglio sarà soppresso a seguito della razionalizzazione programmata dal ministero dell’Interno. Si tratta del presidio di polizia
Treviglio, in provincia di Bergamo, ha un poco felice legame con Vigevano: in una cascina in via Calvenzano a Treviglio, demolita un paio d'anni fa circa, rimase prigioniero Pietro Torrielli, imprenditore vigevanese recentemente scomparso
La storia, ma anche l'attualità in questo caso, dovrebbe essere di insegnamento. La razionalizzazione dovrebbe essere fatta sempre con criterio. Le mafie si sconfiggono conoscendo i territori in cui si muovono e promuovendo risorse a favore di chi suin quelle zone è attivo nel contrastarle.
che ha dato un contributo decisivo all’ultima indagine anti ‘ndrangheta che si è svolta al Nord, quella che ha portato alla scoperta di una “banca della ‘ndrangheta” dalle parti di Seveso, in provincia di Monza e Brianza. Nella bergamasca risiedevano 3 personaggi di spicco dell’associazione mafiosa, arrestati dieci giorni fa. (http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/03/16/bergamo-soppresso-il-commissariato-anti-ndrangheta-vitale-contro-il-crimine/270221/)
Treviglio, in provincia di Bergamo, ha un poco felice legame con Vigevano: in una cascina in via Calvenzano a Treviglio, demolita un paio d'anni fa circa, rimase prigioniero Pietro Torrielli, imprenditore vigevanese recentemente scomparso
Pietro Torielli, 34 anni, figlio del Cavalier Torielli, industria-L'asse Vigevano-Treviglio è stato, in passato, sostenuto (anche) dagli affari della criminalità organizzata. I rapitori di Torielli
le molto noto in città, viene rapito mentre sta ritornando
a casa. Vigevano non appena apprende la notizia cade nel
panico. È il secondo rapimento che avviene in Italia, ed ac-
cade proprio nella città, a quell'epoca una città tranquilla,
simbolo dell'Italia provinciale. Fino alla liberazione di Pietro
Torielli i giornali scelgono questa linea "collaborativa" con la
polizia. La prima parte di questa vicenda si conclude il 9 feb-
braio 1973. Fino a questa data i giornali locali non dedicano
molto spazio o approfondimento al fatto di cronaca. Questo
può essere motivato in parte dall'atteggiamento di collabo-
razione con le forze dell'ordine, ma anche dal fatto che per i
giornalisti vigevanesi si tratta di una vera e propria novità.
Fino ad allora in tutta la Lomellina non era mai accaduto
un fatto di queste dimensioni, e che coinvolgesse personaggi
legati agli ambienti mafiosi. La cronaca nera sui giornali lo-
mellini era quasi inesistente, e le notizie erano quasi sempre
incidenti, furti, risse e qualche rapina realizzata in modo
molto grossolano, che raramente andava a buon fine. Con il
sequestro Torielli Vigevano scopre invece un parte di sé che
non conosceva, quella della malavita organizzata di stampo
mafioso. I giornali ne parleranno soltanto dopo il rilascio del
giovane. Torielli viene rilasciato dopo cinquantuno giorni e dopo il pagamento di un miliardo e duecentocinquanta milioni di lire – oggi
circa dieci milioni di euro – di riscatto. (Pizza sangue e videopoker - p. 21)
si erano messi in contatto con la famiglia dell’industriale tramite Michele Guzzardi, imprenditore edile e fidanzato della figlia del custode di casa Torielli: era lui a recapitare a casa le lettere del rapito e sempre a lui era stato affidato il compito di consegnare il denaro del riscatto ai sequestratori. Che il suo ruolo non fosse semplicemente quello del “postino” fu però ben presto chiaro alle forze dell’ordine che, analizzando il suo giro di frequentazioni e conducendo indagini approfondite sia su di lui che sui suoi conoscenti, riuscirono ad arrivare alla conclusione che dietro al rapimento vi era la longa manus di Luciano Leggio detto “Liggio”,la “primula rossa di Corleone”, boss di Cosa Nostra latitante a Milano – dove viveva con una donna ignara della sua doppia vita dalla quale ebbe anche un figlio; nel capoluogo lombardo fu arrestato nel ’74; proprio con il rapimento dell’industriale ducale e successivamente del conte Rossi di Montelera, inaugurò la stagione dei sequestri anche fra le nebbie padane. Con questi fondi Cosa nostra fu in grado di finanziare le attività criminose successive.(http://www.araldolomellino.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3944)
La storia, ma anche l'attualità in questo caso, dovrebbe essere di insegnamento. La razionalizzazione dovrebbe essere fatta sempre con criterio. Le mafie si sconfiggono conoscendo i territori in cui si muovono e promuovendo risorse a favore di chi suin quelle zone è attivo nel contrastarle.
martedì 11 marzo 2014
PAVIA, IL SINDACO PARADOSSALE
Alessandro Cattaneo, sindaco più amato d'Italia (secondo i sondaggi di Governance Poll 2013 condotti dalla società Ipr Marketing), combatte il male (affare) con supporti quanto meno paradossali: è recente la notizia che il consigliere Giovanni Demaria sarà ricandidato alle prossime, e a breve, elezioni amministrative del capoluogo pavese (città che detiene il record a livello nazionale per la presenza di slot e videolottery, nonché di spesa pro capite per il gioco) a sostegno del, anch'egli ricandidato, attuale sindaco. Demaria è stato eletto alle scorse elezioni per la lista Rinnovare Pavia, chiacchierata per motivi legati ad un candidato fatto votare dal boss Pino Neri, ed è dipendente della Royal Games, azienda attiva nel settore delle macchinette. Cattaneo dice di voler contrastare la situazione drastica della sua città, per quanto concerne il gioco, ma così è come essere vegetariani e presiedere un'industria dedita al macello di suini, più o meno.
Di un anno fa, poi, la notizia che il sindaco rottamatore del centro-destra abbia avuto rapporti elettorali, cena e aperitivo cui Cattaneo partecipò, con Pino Neri il quale si era attivato per la campagna in vista delle elezioni, vinte proprio da Cattaneo. Il sindaco più amato del Bel Paese partecipò quindi a eventi mondani dedicati alla raccolta voti, organizzati da colui che a Paderno Dugnano alcuni mesi dopo, nel circolo Arci Falcone e Borsellino, fu eletto traghettatore e capo locale della 'ndrangheta in Lombardia. Chiaro, Cattaneo non conosceva il curriculum di Neri. Però Neri appoggiava Rinnovare Pavia (almeno un candidato, pare) il sindaco ha vinto le elezioni anche con i voti di Rinnovare Pavia. Un'antimafia scomoda, ecco. Ancora, un po' come essere vegano e bere il latte ogni mattina, più o meno.
QUI I LINK: http://sconfinamento.wordpress.com/2012/12/06/sindaco-cattaneo-dimettiti/
QUI I LINK: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/11/pavia-cattaneo-fa-guerra-alle-slot-ma-ricandida-dipendente-royal-games/907893/
Di un anno fa, poi, la notizia che il sindaco rottamatore del centro-destra abbia avuto rapporti elettorali, cena e aperitivo cui Cattaneo partecipò, con Pino Neri il quale si era attivato per la campagna in vista delle elezioni, vinte proprio da Cattaneo. Il sindaco più amato del Bel Paese partecipò quindi a eventi mondani dedicati alla raccolta voti, organizzati da colui che a Paderno Dugnano alcuni mesi dopo, nel circolo Arci Falcone e Borsellino, fu eletto traghettatore e capo locale della 'ndrangheta in Lombardia. Chiaro, Cattaneo non conosceva il curriculum di Neri. Però Neri appoggiava Rinnovare Pavia (almeno un candidato, pare) il sindaco ha vinto le elezioni anche con i voti di Rinnovare Pavia. Un'antimafia scomoda, ecco. Ancora, un po' come essere vegano e bere il latte ogni mattina, più o meno.
QUI I LINK: http://sconfinamento.wordpress.com/2012/12/06/sindaco-cattaneo-dimettiti/
QUI I LINK: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/11/pavia-cattaneo-fa-guerra-alle-slot-ma-ricandida-dipendente-royal-games/907893/
lunedì 10 marzo 2014
CORPI DI REATO, ARCHEOLOGIA VISIVA DEI FENOMENI MAFIOSI
Un progetto per sollevare il tappeto e permettere a tutti di vedere lo sporco lì sotto accumulato. Tommaso Bonaventura e Alessandro Imbriaco hanno ideato Corpi di reato per ridare
In questi giorni Tommaso ed Alessandro stanno girando la Lombardia, anche Vigevano per i beni confiscai ai Valle...
alle mafie un orizzonte visibile seguendo i tanti segni lasciati sul territorio, ma anche mostrare il vuoto, l’assenza provocati dall’azione criminale: aule deserte di comuni commissariati, cantieri sequestrati, tutta la geografia disegnata dalle indagini di polizia, dagli avvistamenti dei latitanti, la ricerca dei covi.QUI IL LINK: http://www.zona.org/progetti/corpi-di-reato/
Da qui l’esigenza di riportare allo sguardo il prodotto di anni di guerra contro la mafia, un mosaico di aule di tribunali, reperti giudiziari, carcasse di automobili, foto segnaletiche, mausolei dedicati agli eroi, bunker. L’immagine fotografica permette di mostrare esempi della natura manifesta dei fenomeni mafiosi, per poi rappresentare il confine oltre il quale tutto ciò svanisce di nuovo, e prendere atto della linea d’ombra oltre la quale la mafia svanisce, scivolando in una quotidianità anonima.
Già dieci anni fa si diceva che le mafie stessero diventando invisibili, celate dietro una maschera di normalità: Corpi di reato vuole tentare di ridare un’immagine alle mafie, così da creare un filo visivo che unisca la stagione cruenta di vent’anni fa alla zona grigia dove invece prosperano oggi.
In questi giorni Tommaso ed Alessandro stanno girando la Lombardia, anche Vigevano per i beni confiscai ai Valle...
mercoledì 5 marzo 2014
FOLLOW THE MONEY, DOVE INVESTE LA MAFIA
Dove investe la Mafia S.p.a.?
Una mappatura basata sulla ricerca di Transcrime, Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento, finanziata dalla direzione generale Affari interni della Commissione europea lo spiega:
QUI IL LINK: http://www.cattolicanews.it/studi-e-ricerche-dove-investe-mafia-spa
Una mappatura basata sulla ricerca di Transcrime, Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell’Università degli Studi di Trento, finanziata dalla direzione generale Affari interni della Commissione europea lo spiega:
QUI IL LINK: http://www.cattolicanews.it/studi-e-ricerche-dove-investe-mafia-spa
martedì 4 marzo 2014
LA MAFIA AL NORD NON C'È(RA)
Giuseppe Pensabene, legato alla cosca Imerti-Condello (come il clan Valle), co-reggente della locale di Desio provincia di Monza-Brianza (nordissimo), è riuscito ad allestire la struttura "bancaria" della 'ndrnagheta. Una filiale 'ndrnaghetista a Seveso, provincia di Monza-Brianza (nordissimo). Pensabene è stato arrestato insieme ad altre 46 persone nella recente operazione guidata da Alessandro Giuliano e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, guidata dal procuratore Ilda Boccassini.
La mafia siamo noi, che prepariamo alle mafie il terreno in modo tale che loro possano piantare radici. La palude dei diversi clan di mafia, 'ndranghetisti o meno, siamo noi. Noi, quando taciamo ma sappiamo. Noi, quando ci chiediamo cosa possiamo fare, senza compiere il passo successivo all'interrogazione, cioè agire: vivendo onestamente, secondo le regole civili, la legalità. Vedendo, sentendo, parlando!
Il sistema gestito dalla locale ‘ndranghetista di Desio si poggiava su una rete di società di copertura e sulla disponibilità di dipendenti postali, bancari e di imprenditori (Il Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/04/ndrangheta-33-arresti-in-lombardia-organizzazione-gestiva-banca-clandestina/901282/).Non stupisce, purtroppo, e non deve stupire che i soggetti esterni alla cosca, quindi non affiliati, fossero a conoscenza delle radici criminali dei loro partners. È così che funziona, soprattutto al Nord: il silenzio di chi sa, la convivenza interessata di chi può.
La mafia siamo noi, che prepariamo alle mafie il terreno in modo tale che loro possano piantare radici. La palude dei diversi clan di mafia, 'ndranghetisti o meno, siamo noi. Noi, quando taciamo ma sappiamo. Noi, quando ci chiediamo cosa possiamo fare, senza compiere il passo successivo all'interrogazione, cioè agire: vivendo onestamente, secondo le regole civili, la legalità. Vedendo, sentendo, parlando!
Per alcuni operatori economici la mafia rappresenta un vincolo, per altri un’opportunità”, scrive il gip. Perché, sempre secondo i magistrati antimafia di Milano, tutti gli imprenditori che entravano in contatto con l’organizzazione di Pensabene conoscevano la sua natura criminale. Ma proprio per questo cercavano di trarne il maggior profitto possibile per le loro attività. E anche quelli che venivano minacciati, non denunciavano i mammasantissima. Dall’operazione condotta dalla mobile milanese emerge un’altra figura: quella dell’imprenditore che viene assorbito dall’organizzazione.Già, come troppi altri, l'esempio dei Valle-Lampada ha permesso di conoscere il "nuovo" modo di agire dei clan nel Nord: pochi o nulli spari, tanta corruzione e amicizie tra i "colletti bianchi", questi ultimi pronti a dare una mano alla criminalità organizzata per averne un guadagno. E i cittadini? Zitti.
(Il Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/04/ndrangheta-33-arresti-in-lombardia-organizzazione-gestiva-banca-clandestina/901282/)
giovedì 27 febbraio 2014
DA POLSI A PADERNO DUGNANO
96 condanne e 28 assoluzioni inflitte nel processo di appello scaturito dall'operazione Crimine, condotta in modo congiunto a quella denominata Infinito che, invece, ha visto 41 condanne (tra cui Pino Neri, condannato a 18 anni e Carlo Chiriaco a 13 anni) e 3 assoluzioni in primo grado. Da Polsi, frazione di San Luca in provincia di Reggio Calabria, dove nel 2009 fu eletto capo-Crimine Domenico Oppedisano, a Paderno Dugnano, dove Pino Neri venne proclamato referente traghettatore della 'ndrangheta in Lombardia durante il summit 'ndranghetista svoltosi nel circolo Arci Falcone Borsellino. La 'ndrangheta ricopre il suolo italico con un'organizzazione sempre più strutturata, ma le indagini e i processi portano a galla il sistema.
INFINITO: http://www.stampoantimafioso.it/2012/12/06/maxiprocesso-infinito-la-sentenza/
CRIMINE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/27/processo-crimine-pene-confermate-in-appello-500-anni-di-carcere-a-96-imputati/896841/
INFINITO: http://www.stampoantimafioso.it/2012/12/06/maxiprocesso-infinito-la-sentenza/
CRIMINE: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/27/processo-crimine-pene-confermate-in-appello-500-anni-di-carcere-a-96-imputati/896841/
lunedì 24 febbraio 2014
MAFIA E POLITICA, INTERESSANTE RICOSTRUZIONE
Sul sito del Fatto Quotidiano, un' interessante ricostruzione dei rapporti tra mafia e politica nel Nord Italia. Compaiono i "nostri": Leonardo Valle, figlio del boss Francesco "don Ciccio" Valle, candidato con i Riformisti a Cologno Monzese; Giancarlo Abelli; Angelo Ciocca, il chiacchierone con il boss Pino Neri; Alessandro Cattaneo, sindaco più amato d'Italia che partecipava ad aperitivi elettorali organizzati dal boss Pino Neri.
QUI IL LINK: http://www.ilfattoquotidiano.it/mafia-e-politica/
QUI IL LINK: http://www.ilfattoquotidiano.it/mafia-e-politica/
ESTATE LIBERI, APERTE LE ISCRIZIONI!
Anche questa estate, dopo il successo dell'anno scorso, a Vigevano si terrà il campo di Estate Liberi, organizzato dal presidio di Libera in Vigevano. Un importante progetto per puntare i riflettori su quel tesoro che sono i beni confiscati, recuperati dopo che i tentacoli mafiosi li sottrassero alla società.
Vigevano si trova nella Lomellina nord-orientale (Pianura Padana!). A Vigevano, in viale Artigianato 35, è ubicato il bene confiscato il 22 giugno 1995 al clan 'ndranghetista dei Valle. Capeggiata da Francesco Valle, classe 1937, la famiglia si trasferì dal quartiere Archi di Reggio Calabria a Vigevano, nei primi anni Ottanta. Un trasferimento motivato da una sanguinaria guerra di 'ndrangheta, che vide molti componenti dei Valle cadere vittima delle fucilate delle famiglie a loro opposte, i Geria-Rodà. A Vigevano il clan chiese ospitalità e rifugio al boss Giovanni Cotroneo, insediatosi in città dal 1965. Con l'appoggio di Cotroneo, i Valle riuscirono a creare un proprio business fondato su usura ed estorsione. I loro guadagni illeciti sono proseguiti per oltre un decennio, fin quando non vennero denunciati, nel 1992, dalla commerciante MariaGrazia Trotti, orefice vigevanese vittima del clan. Arrivò così l'arresto del clan ed i successivi processi e condanne per gli imputati, con l'accusa di usura, estorsione e associazione a delinquere. Il bene confiscato in viale Artigianato, conosciuto ai più come ex bar "Giada", era utilizzato dal clan per incontrare collaboratori e vittime. Dopo la confisca, il bene è stato assegnato a diverse associazioni, oggi è in gestione esclusivamente a "Caritas Diocesana", prende il nome di 'CASA JOSEPH', ed è utilizzato esclusivamente per l'accoglienza notturna di uomini italiani o stranieri, con regolare permesso di soggiorno.
QUI IL LINK PER INFO E ISCRIZIONI:http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9381
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