domenica 19 gennaio 2014

IL DETTO (E NON DETTO) RIGUARDO AL PONTE SUL TICINO

Sono settimane che il sindaco di Vigevano, Andrea Sala, alza la voce rivolgendosi a svariati enti (Regione in testa) e associazioni pro o contro la superstrada di collegamento Vigevano-Abbiategrasso-Malpensa, a causa dei rallentamenti nei lavori per la costruzione. Pagamenti mancati o spalmati su troppo tempo, blocco dei lavori, soldi mancanti o girati su altre opere lombarde: il mistero è una ragnatela in continua espansione. 
Ora, noi siamo soliti trattare di mafia e di antimafia in Provincia e Regione, ma non è questo il caso. 
Tuttavia, i due argomenti sopra citati sono strettamente legati ad un un macro tema, quello della Legalità, che qualcosa, qui, c'entra. 
Questa è una storia sul detto (e non detto) riguardo al ponte sul Ticino (opera assai affine al divenire della superstrada di cui sopra), della cui realizzazione sono anni che se ne parla, fermandosi però alle chiacchiere. Prima di iniziare ricordiamo che non sono in corso né previste delle indagini quindi non vi sono indagati, sul territorio vigevanese.
La storia di cui vogliamo rendere partecipi i lettori ha inizio in data 05/11/2009, quando l'ente Provincia di Pavia (committente) sottoscrive la GUERRINO PIVATO s.p.a. come soggetto mandatario del raggruppamento imprese per la realizzazione del ponte sul Ticino. La società consortile per la realizzazione dell'opera è composta dalla suddetta GUERRINO PIVATO con, in aggiunta, ACHILLE FADALTI s.p.a. e ALGA s.p.a. come aziende mandanti.
Successivamente la GUERRINO PIVATO s.p.a. vende i propri rami d'azienda, tra i quali quello relativo al ponte sul Ticino, alla Cooperativa edil strade imolese (CESI). La tanto citata, dai media e non solo, Crisi economica non risparmia le aziende, lo sappiamo, e i fallimenti sono dietro l'angolo. Le vicende del ponte sul Ticino sono costellate da sfortunati incidenti economici per le aziende interessate (richieste di fallimento, esami dei creditori, concordato preventivo), dopotutto il periodo è quello che è. 
In data 12/06/2012 la situazione è la seguente: GUERRINO PIVATO ha ceduto a CESI, ACHILLE FADALTI, già in liquidazione, ha ceduto a IMPRESA POLESE s.p.a.
Rimangono perciò CESI, come impresa mandataria e purtroppo a rischio fallimento, ALGA s.p.a. anch'essa con problemi economici e IMPRESA POLESE s.p.a. come mandanti.
Fin qui abbiamo ricostruito, in breve, i movimenti (di crisi) economici. Quello che tuttavia risulta più interessante riguarda una delle aziende: ALGA s.p.a. Il giornalista ed editore Giovanni Giovannetti si era già occupato sul suo blog di questa azienda (qui il link: http://sconfinamento.wordpress.com/2013/09/20/il-ponte-della-mucca/), scrive Giovannetti:

La Provincia di Pavia ha finalmente disposto la gara per la messa in sicurezza del malandato ponte della Becca, al cui capezzale fino a ieri ha vegliato in solitudine l’ing. Gian Michele Calvi, già autore della “perizia giustificativa” nonché della direzione lavori di «somma urgenza» (eppure durati tre anni) e perciò assegnati in via diretta, senza bando di gara: lavori costati complessivamente più di 8 milioni di euro, che non hanno risolto il problema. (...) Nel suo articolo sulla “Provincia Pavese”, domenica 21 luglio Maria Fiore scrive che le opere «sono state eseguite in parte dalla ditta Icop e in parte dalla ditta Damiani di Villanterio». I Damiani – costruttori di Green Campus – ormai li conosciamo, poiché stanno sempre più spopolando su questo blog. (...) Nell’articolo tuttavia non si cita Alga spa di Milano – ma con stabilimento a Montebello della Battaglia, in provincia di Pavia – altrettanto “benemerita”, e forse per questo motivo incaricata della «fornitura di quattro appoggi» (a dirla tutta, non viene citato nemmeno il Calvi: un’ingiustizia…)

Una delle due aziende mandanti per la costruzione del ponte sul Ticino, ALGA s.p.a. appunto, ha avuto qualche problema anche in quel dell'Aquila, per gli interventi del dopo terremoto. Agostino Marioni, amministratore delegato di ALGA s.p.a., inizialmente indagato dai magistrati della Procura abruzzese con l'accusa di frode in forniture è stato rinviato a giudizio nell'autunno scorso. In un primo momento è stato indagato anche Michel Bruno Dupety, l'allora presidente del consiglio di amministrazione di ALGA s.p.a., poi scagionato dall'inchiesta penale. Nell'ambito dei controlli sui luoghi di lavoro di realizzazione delle new town aquilane, gli investigatori hanno scoperto che gli isolatori sismici (di cui una delle aziende fornitrici è stata appunto ALGA s.p.a.) che dovrebbero proteggere gli aquilani da nuove scosse, non erano poi così sicuri. Alcuni test sulla resistenza di tali opere, svolti in California, hanno permesso di constatare lo spezzarsi e rovinarsi di alcuni degli isolatori. Scrive Giovannetti

A giudizio anche Agostino Marioni, amministratore delegato della società milanese con stabilimento a Montebello della Battaglia, in provincia di Pavia. Alga la ricordiamo tra le ditte chiamate da Calvi al capezzale del malandato Ponte della Becca. Ormai da mesi chiedo invano all’Amministrazione provinciale se i “quattro appoggi” made in Alga collocati solo tre anni fa a ristoro del Ponte (della Becca n.d.r.) sono gli stessi di cui l’ultimo bando di gara richiede l’urgente sostituzione.
Questo, per ora, è quanto.
Chiaramente speriamo che tutto finisca bene per qualunque dei soggetti qui citati, siamo fiduciosi che tutti i lavori saranno realizzati secondo le norme di legge, anche e soprattutto per la sicurezza di noi cittadini.

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