giovedì 3 aprile 2014

COSENTINO, COSE DI CASA NOSTRA, O QUASI

E' di oggi 03/04/2014) la notizia che Nicola Cosentino, ex sottosegratario e parlamentare Pdl a processo perché accusato di collusione con il clan dei Casalesi, è finito in carcere con i fratelli Antonio e Giovanni

(...) nell’ambito di un’inchiesta sulla vendita di carburanti in provincia diCaserta. In tutto sono state emesse tredici ordinanze di custodia cautelare (sei in carcere, sette ai domiciliari), che hanno colpito anche Pasquale e Antonio Zagaria (già in carcere) fratelli di Michele, boss del più importante clan dei Casalesi insieme a quello di Francesco Schiavone. Tra le accuse: estorsione e concorrenza sleale aggravata dalla finalità camorristica. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/camorra-ex-parlamentare-cosentino-arrestato-insieme-ai-fratelli-zagaria/937045/

Solito Sud, solita Campania, solita Camorra, questo il messaggio (oltre a: soliti politici) che potrebbe passare. E invece no! Il "pulito" e omertoso Nord Italia non si tira indietro, fingendosi poco accorto, di fronte a persone chiacchierate, indagate o colluse in modo accertato con la criminalità organizzata di stampo mafioso, sia al Sud che al Nord. Per rimanere in tema di Cosentino e fratelli, bisogna far procedere la memoria indietro negli anni (ma neanche troppi), dirigendola verso la rossa, politicamente parlando, Emilia Romagna. Eh sì. Il nome da ricordare è Hera S.p.a. multiulity partecipata dal pubblico, ovvero da alcuni Comuni emiliani e romagnoli, finita in affari con i fratelli Cosentino. Non Nicola, in questo caso, ma Giacomo e Giovanni. Scrive Giovanni Tizian, giornalista d'inchiesta antimafia nel suo libro Gotica (’ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea (Round Robin editore, 306 pp. - 15 euro):


  1. Tra gli affari della famiglia Cosentino ci sarebbe la centrale termoelettrica a turbogas di Sparanise, a trenta chilometri da Casal  di Principe, luogo di nascita dei fratelli Cosentino. La centrale è un impianto di 800 megawatt, inaugurato nel 2007: all'epoca Nicola Cosentino era deputato. A guadagnarci dal super impianto delle campagne casertane, devastate dai veleni sversati dai clan fino al 1989, sono due società: Hepa spa e Scr srl. La prima controlla, per 50,01 per cento, una società chiamata Hera Comm Mediterranea. La restante quota, 49,99 per cento, è detenuta dalla società Scr. Una società misteriosa quest'ultima (...) non è possibile conoscere i reali proprietari. Sono, però, noti i rappresentanti del consiglio di amministrazione di Scr. All'interno del quale siedono Giovanni Cosentino, fratello del sottosegratario indagato, Enrico Recci, amico fedele dei Cosentino e proveniente dal mondo degli allevatori di bufale, Cristian Fabbri, e Vanni Bertozzi. Presidente del consiglio d'amministrazione è Loris Lorenzi. Giovanni Cosentino, incensurato, coniugato con Maria Diana di San Cipriano d'Aversa, figlia di  Costantino Diana, deceduto, arrestato nella nota operazione di polizia Spartacus, la stessa che portò alla cattura di molti uomini del clan dei insediatisi in provincia di Modena. Ma c'è di più: Giovanni Cosentino non è soltanto nel consiglio di amministrazione di Scr, è anche proprietario dell'Aversana Petroli insieme agli altri cinque fratelli, escluso il sottosegratario inquisito. Uno di questi, Mario Cosentino, ha sposato la sorella di Giuseppe Russo condannato all'ergastolo per associazione mafiosa ed omicidio. (...) In questo contesto si è inserita Hera spa, attraverso la controllata Hera Comm Mediterranea, la cui sede è in un capannone dell'Aversana Petroli della famiglia Cosentino. E il rappresentante della società multiservizi, controllata da 180 comuni dell'Emilia Romagna, siede accanto a Giovanni Cosentino e ad Enrico Reccia. Quest'ultimo risultava essere presidente del consiglio sindacale di una cooperativa nella quale il sindaco era un certo Salvatore Della Corte, arrestato e condannato come complice di Michele Zagaria, "Capastorta", latitante e considerato la mente imprenditoriale del clan dei Casalesi.

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